31 Mag TOXOPLASMOSI: L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE
Che cos’è la toxoplasmosi?
La toxoplasmosi è una malattia provocata da un parassita, il Toxoplasma Gondii, molto pericolosa per le donne in gravidanza, perchè può provocare al feto problemi di sviluppo del sistema nervoso e, nei casi più gravi, anche l’aborto.
Generalmente, il nostro sistema immunitario è perfettamente in grado di combattere il parassita senza dare alcun sintomo evidente. Tuttavia ci sono condizioni di fragilità del sistema immunitario (gravidanza, infezione da HIV, terapie di immunosoppressione per le persone trapiantate), in cui il parassita può superare le difese immunitarie.
Quali sono le cause della toxoplasmosi?
Il Toxoplasma gondii è il parassita più diffuso al mondo. Il suo ciclo vitale ha due fasi. La prima avviene nell’ospite definitivo, un felino e comprende la riproduzione sessuata: il felide (es. il gatto), si infetta ingerendo carne contenente cisti del parassita oppure oocisti sporulate (dalle feci di altri animali infetti). il toxoplasma si sviluppa nell’intestino dell’animale, che eliminerà a sua volta oocisti con le feci.
La seconda fase, nella quale il parassita si riproduce solo in maniera asessuata, può aver luogo in ogni animale a sangue caldo. Anche questi ospiti intermedi si possono infettare o da oocisti sporulate presenti nelle feci o dal consumo di carne infetta: il parassita passa la barriera intestinale, ma solitamente l’ospite acquisisce una certa immunità e questo determina la comparsa di cisti con all’interno una forma “dormiente” del parassita (bradizoita).
Quali sono i sintomi della toxoplasmosi?
I sintomi della toxoplasmosi si manifestano a distanza di un mese dall’infezione. Solitamente si tratta di dolori muscolari, gonfiore dei linfonodi, cefalea, febbre, spossatezza e mal di gola. Nei soggetti immunocompetenti il parassita viene tenuto sotto controllo anche per tutta la vita.
Nelle donne incinte il parassita può passare al feto attraverso la placenta e provocare un aborto nelle prime settimane di gravidanza o problemi di ritardo mentale a carico del feto.
Nelle persone immunocompromesse (pazienti sieropositivi o con AIDS conclamata, in terapia immunosoppressiva o sottoposti a trattamento chemioterapico) la sintomatologia può essere più grave e portare a una grave infiammazione della retina e altri danni ai vari organi.
Come prevenire la toxoplasmosi?
In Europa, la toxoplasmosi congenita coinvolge 1-10 nati ogni 10.000; basandosi sul dato italiano di 550.000 nascite, si attendono 55-550 casi per anno nel nostro paese. La miglior cura risulta sempre essere la prevenzione, soprattutto per le donne in gravidanza che a seguito di uno screening sierologico risultano non aver mai sviluppato anticorpi contro il parassita e quindi non protette. È importante fare molta attenzione durante la pulizia della lettiera, assicurandosi di lavarsi bene le mani e avere la stessa attenzione dopo aver fatto lavori di giardinaggio. Per quanto riguarda l’alimentazione bisogna ricordare che la cottura uccide il parassita, dunque bisognerebbe evitare il consumo di carne cruda o poco cotta, latte non pastorizzato, verdure crude e frutta potenzialmente contaminata.
Cosa è lo screening della toxoplasmosi in gravidanza?
L’esame per la Toxoplasmosi in gravidanza è molto importante in quanto permette di identificare le donne che sono a rischio di contrarre la malattia nel corso della gestazione (cioè le donne che non avendo anticorpi contro il parassita, non sono mai entrate a contatto con esso e non sono quindi protette). In questo modo è possibile individuare precocemente l’eventuale infezione e bloccare la trasmissione al bambino attraverso un trattamento antibiotico adatto alla gravidanza.
La ricerca degli anticorpi anti-toxoplasma rientra tra le prestazioni specialistiche previste dai Livelli Essenziali di Assistenza per il controllo della gravidanza fisiologica. L’esame quindi non prevede costi è totalmente sostenuto dal Servizio Sanitario Nazionale.
FONTI
- Istituto Superiore di Sanità