07 Apr PAPILLOMA VIRUS
COS’E’ IL PAPILLOMA VIRUS?
L’HPV (acronimo di Human Papilloma Virus) è una grande famiglia di virus estremamente diffusi nella popolazione. Si tratta infatti della più comune infezione sessualmente trasmessa nei paesi sviluppati e, ad oggi, è l’unica infezione riconosciuta come causa per l’insorgenza del tumore della cervice uterina. Questo è il motivo per cui negli ultimi anni si sta ponendo particolare attenzione alla prevenzione.
COME SI TRASMETTE?
La trasmissione del virus avviene attraverso il contatto con cute o mucose ed è legata principalmente a rapporti sessuali poco attenti (95% dei casi). L’utilizzo di protezioni come il preservativo, riduce il rischio di infezione, ma non lo elimina del tutto, il virus può infatti infettare anche le parti non coperte dal profilattico. Più raramente (5% dei casi) la trasmissione è di tipo non sessuale, può avvenire ad esempio mediante asciugamani o indumenti che siano venuti a contatto con persone infette.
SINTOMI
Solitamente l’infezione provocata da questi virus non causa nessuna alterazione e si risolve autonomamente. In alcuni casi, in base anche al tipo di virus, l’infezione si prolunga nel tempo e possono insorgere malattie della cute e delle mucose, quali verruche su genitali, viso, mani e piedi, o condilomi o papillomi a livello delle mucose genitali e orali. Bisogna fare attenzione a questi sintomi e considerare che la trasmissione e il contagio avviene per contatto. La maggior parte delle lesioni cervicali (a livello del collo dell’utero) guarisce spontaneamente, ma alcune, se non trattate, progrediscono lentamente verso forme tumorali.
DIAGNOSI
La diagnosi dell’infezione di HPV ad alto rischio viene eseguita mediante una classe di test molecolari denominati HPV DNA Test, un esame che consente di individuare la presenza del materiale genetico del virus prima che provochi alterazioni nelle cellule. La ricerca scientifica ha dimostrato che questo test è più efficace del classico Pap Test da sempre utilizzato negli screening, che accerta la presenza di eventuali anomalie cellulari all’interno dell’utero mediante l’osservazione al microscopio. Infatti nel primo caso si tratta di un test standardizzato e spesso automatizzato, a differenza del Pap test che richiede invece un personale estremamente preparato ed è quindi operatore-dipendente. Esistono numerosi tipi di HPV DNA Test in commercio, la maggior parte si basa sull’analisi di cellule prelevate dal tessuto della cervice uterina effettuato mediante strumenti simili a quelli utilizzati per l’esecuzione del Pap test. Molti sono in grado di rilevare anche la presenza o assenza dei genotipi specifici ad alto rischio. In particolare quindi l’HPV DNA test consente di rilevare la presenza del virus, condizione necessaria, ma non sufficiente, per la trasformazione neoplastica, quindi di individuare i soggetti a rischio in una fase precoce, anche prima che le modificazioni cellulari siano rilevabili al Pap test. Ha dunque una sensibilità maggiore nell’individuazione di future lesioni tumorali, ma una specificità minore, in quanto può identificare anche infezioni destinate a risolversi spontaneamente. A seguito di questi test di screening positivi, si approfondisce il quadro diagnostico effettuando la colposcopia, un esame degli organi genitali femminili che viene effettuato dal ginecologo e permette di osservare la mucosa del collo dell’utero con un ingrandimento da 6 a 40 volte.
CURA
Il trattamento varia in base alla sede e all’estensione delle lesioni nel singolo paziente. Esistono due tipi di approccio: farmacologico, con preparati in crema, che agiscono sia distruggendo fisicamente la lesione, che attivando il sistema immunitario locale; rimozione fisica delle escrescenze con tecniche quali elettrofolgorazione, crioterapia (bisturi a bassa temperatura) e CO2 laser.
PREVENZIONE
Avere rapporti attenti e utilizzare protezioni aiuta a difendersi dal virus, ma queste azioni possono non essere abbastanza. Il vaccino in uso negli ultimi anni protegge contro nove tipi di papillomavirus, responsabili del 90% dei tumori e delle patologie HPV-correlati. La vaccinazione non è obbligatoria, ma è raccomandata e offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni d’età, in due dosi a sei mesi di distanza, fino ai 14 anni, e a tre dosi dai 15 anni in poi.
FONTI
- Istituto Superiore di Sanità, Infezioni da HPV e cervicocarcinoma
- AIRC, il vaccino per l’HPV