03 Mar MIELOMA MULTIPLO
A cura di Lucia del Sorbo, Ginevra Panza, Luca Sasso
MIELOMA MULTIPLO
INTRODUZIONE
Il mieloma multiplo è un tumore che origina dalla proliferazione di un clone di plasmacellule, cellule del sistema immunitario che si trovano nel midollo osseo e hanno il compito di produrre gli anticorpi (proteine coinvolte nella risposta immunitaria). Si tratta di una patologia prevalente nell’anziano, infatti solo il 18% dei pazienti ha meno di 50 anni alla diagnosi.
SINTOMI
I sintomi più comuni sono dolore e fragilità ossea, dovute appunto alla localizzazione del tumore a livello del midollo osseo. La diminuzione del numero di globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine, causano rispettivamente debolezza, maggiore frequenza di infezione e facilità al sanguinamento. Inoltre l’invasione delle ossa da parte delle cellule maligne causa rilascio di calcio, che influenza la funzione dei nervi e può causare debolezza e confusione mentale. Infine la grande quantità di anticorpi prodotti può provocare danni a carico delle strutture del rene.
A causa dei sintomi piuttosto generici di questa patologia e della loro comparsa spesso in stadi già avanzati del tumore, la diagnosi precoce risulta essere molto difficile. Un primo campanello di allarme è rappresentato dall’aumento dei livelli delle gammaglobuline nel sangue (proteine che costituiscono gli anticorpi), a cui possono associarsi bassi livelli di emoglobina e piastrine e elevati livelli di calcio. Fondamentale per la diagnosi del mieloma è la biopsia del midollo osseo, tecnica mediante la quale si ricercano le cellule tumorali eventualmente presenti in esso. Per completare la diagnosi vengono utilizzate tecniche di diagnostica per immagini quali radiografie, tomografia computerizzata (TAC) dello scheletro e risonanza magnetica.
TRATTAMENTI
Per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo sintomatico, ossia che presentano segni di malattia attiva, si utilizzano diverse classi di farmaci. Ai chemioterapici classici più recentemente si sono aggiunti gli inibitori del proteasoma (bloccano l’eliminazione delle proteine all’interno delle cellule e risultano tossici per le plasmacellule tumorali) e la talidomide e suoi derivati (rallentano l’angiogenesi, ossia della formazione di nuovi vasi sanguigni, processo di cruciale importanza per la crescita del tumore). Per i pazienti con mieloma multiplo refrattario (che non risponde ai trattamenti standard) o ricorrente si utilizzano anticorpi monoclonali che stimolano l’eliminazione delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario. Nei pazienti con meno di 70 anni che non presentano ulteriori complicanze, si può ricorrere al trapianto di cellule staminali ematopoietiche che serve a ripristinare il sistema ematopoietico, responsabile della produzione delle cellule del sangue.
NUOVE TERAPIE
Nonostante l’approvazione di diverse nuove terapie, c’è sempre bisogno di nuovi farmaci nella fase in cui la malattia non risponde più ai trattamenti standard. E’ quindi molto incoraggiante la notizia dell’autorizzazione all’immissione in commercio dell’anticorpo bispecifico teclistamab. Si tratta di anticorpi che sfruttano l’attività delle cellule T (cellule che hanno un ruolo centrale nella difesa immunitaria cellulo-mediata) nel microambiente del midollo osseo che circonda il mieloma. Uno dei due bracci dell’anticorpo si lega alle cellule T mentre il secondo si lega alla cellula tumorale attraverso una proteina coinvolta nella crescita e nella sopravvivenza delle cellule del mieloma. Questa attività aumenta significativamente gli effetti del trattamento anti-mieloma. Diversi anticorpi bispecifici per il trattamento del mieloma sono attualmente in fase di valutazione, ma teclistamab è il più avanti nel processo di sviluppo perché le informazioni preliminari hanno indicato sia un’efficacia significativa (risposta nei pazienti refrattari) che una tollerabilità accettabile.