30 Mar Gli effetti della quarantena sulle nostre vite: RESILIENZA
Il Coronavirus sta colpendo nel profondo il nostro Paese e il mondo intero: l’OMS -Organizzazione Mondiale della Sanità ha sancito ufficialmente che quella in atto è a tutti gli effetti una pandemia (dal greco tutto il popolo “pan-demos”). Cos’è successo in tutti questi giorni al nostro organismo? Restare fermi in casa per intere settimane, quanto inevitabilmente incide sul livello fisico, ma soprattutto alla tenuta psicologica? Quali effetti indesiderati ogni individuo può subire senza rendersene conto durante questa quarantena? Esistono rimedi? La nostra mente improvvisamente ha smesso di seguire i ritmi e la routine giornaliera, ci siamo trovati catapultati in una nuova quotidianità. Del resto le ore scorrono lentamente tra le pareti di casa. Le nostre vite sono state private della consueta dimensione sociale, siamo tutti connessi virtualmente, attraverso diverse iniziative sul web, e spesso durante le interminabili ore del giorno, avvertiamo un senso di solitudine.
Inauguriamo la rubrica “La parola allo psicologo”, col dottor Daniele Marchesi, trattando alcune tematiche fondamentali che riguardano gli effetti e le conseguenze di questo periodo che purtroppo ci ritroviamo a vivere.
Nel primo incontro, ci siamo occupati del termine RESILIENZA.
Dott. Marchesi, che cosa s’intende per Resilienza? Quanto influisce attualmente nelle vite di ogni individuo?
«La Resilienza è una delle due strade che possiamo prendere di fronte al bivio creato dalla sofferenza. Boom, paroloni dirai tu… hai ragione, proviamo a ragionare insieme: In fisica, la resilienza, è la capacità di un materiale di recuperare la propria forma dopo essere stato deformato. In psicologia, le cose sono più complesse (non potevamo mica farci mancare qualcosa) non si può mai tornare indietro, ma si può andare avanti anche più forti di prima.
Darwin ha definito che la specie più forte è quella che si adatta meglio e più velocemente. Noi siamo individui in un contesto in continua mutazione, talvolta più lenta, talvolta più rapida. L’emergenza Covid è un cambiamento che possiamo definire molto rapido. Ha cambiato le nostre abitudini, i nostri bisogni, in cinque giorni ci siamo trovati una vita differente tra le mani.
Qui abbiamo il trauma, la sofferenza. Più o meno forte. La quarantena, la paura, le preoccupazioni…. Oppure la malattia, il dolore, la morte… In questo momento vedi il bivio: una strada la chiameremo via della Resa. L’altra strada la chiameremo via Resilienza.
Nella via della Resa puoi trovare da subito il negozio dell’abbandono, il palazzo dell’irragionevolezza, la gang dell’aggressività immotivata, il muro del blocco e dello sconforto. È una strada buia, a senso unico e fondo chiuso.
Nella via della Resilienza, invece, puoi trovare l’albero delle risorse, l’orto delle opportunità, l’albergo della condivisione, e potrai raggiungere ogni luogo grazie al marciapiede della forza interiore che tu stesso puoi costruire.
E qui voglio provare a dirti quanto influisce nelle nostre vite: sei pronta? Ti svelo il segreto… dipende da te. Dipende da come affronti la sofferenza, se arrendendoti agli eventi oppure combattendo e seppur soffrendo cerchi le risorse che un problema cela sempre dietro di sé. Se sei in grado, dopo un trauma, di riorganizzare la tua vita e diventare più forte di prima.
In questi giorni sono in collegamento giornalmente con operatori del settore Sanitario, per garantire loro un affiancamento psicologico. Piccola parentesi, onore a Loro. Sono focalizzati al problema, loro sono nella sofferenza, ancora nell’uragano precedente al bivio. Non hanno ancora imboccato nessuna strada. Uno dei nostri compiti come psicologi sarà accompagnarli cercando di indirizzarli verso la via della Resilienza. Durante ogni collegamento con loro cerco sempre di spendere del tempo per fare in modo che riconoscano ciò che di buono c’è in questa situazione, così che possano portalo con loro per farsi forza nei momenti più bui. Mi raccontano dell’unità nelle varie equipe, di quanto tra le persone ci sia condivisione e mobilitazione; mi raccontano di come colleghi che avevano litigato, di fronte all’emergenza, hanno abbassato l’ascia di guerra e combattano fianco a fianco.
Ecco vuoi sapere come essere Resiliente? In ogni situazione complessa cerca di capire cosa puoi imparare, scoprire, conoscere. Fai in modo che il giorno successivo, tu ti possa alzare dal letto più forte, più matura e con uno scopo di vita più alto. Se sarà così, sarai la benvenuta in via della Resilienza. Ti aspetto».