14 Giu INSOLAZIONE E COLPI DI CALORE
Avvicinandoci alla stagione estiva, sicuramente sentiremo parlare di queste due condizioni patologiche, molto frequenti nei periodi caratterizzati da alte temperature, elevata umidità e ridotta ventilazione.
L’insolazione, o colpo di sole, è provocato da un innalzamento della temperatura corporea in seguito ad un’eccessiva esposizione ai raggi del sole. All’azione del calore sull’intero organismo si aggiungono gli effetti delle radiazioni ultraviolette e infrarosse sulla superficie del capo e sui vasi cerebrali. L’effetto di congestione dei vasi si riconosce per il senso di pesantezza alla testa, dolore alla nuca e stato confusionale. Altri sintomi caratteristici sono vertigini, spossatezza, cute calda, cefalea, aumento della sudorazione e in casi più gravi anche nausea, febbre e convulsioni.
La prima cosa da fare è spostarsi in un luogo fresco e chiuso. In caso di sintomi particolarmente accentuati si consiglia di trasportare o accompagnare la persona colpita dall’insolazione immediatamente da un medico o al pronto soccorso.
Benché nel linguaggio comune i termini “colpo di calore” e “colpo di sole” siano spesso utilizzati come sinonimi, si tratta di disturbi con caratteristiche e cause differenti. Infatti, mentre l’insolazione è correlata all’esposizione diretta del corpo alle radiazioni solari, il colpo di calore è correlato appunto a calore e umidità.
L’organismo non riesce a mantenere la temperatura corporea a livelli fisiologici perchè, a causa dell’elevato tasso di umidità, il sudore prodotto evapora più lentamente portando ad un innalzamento della temperatura interna (fenomeno detto “ipertermia”). I sintomi del colpo di calore sono debolezza, febbre, abbassamento della pressione arteriosa, nausea e vomito. Tra i sintomi più gravi anche crampi, vertigini, sete intensa, disorientamento e nei casi più gravi convulsioni e coma.
Al comparire di questi sintomi sarebbe opportuno chiamare subito il medico o i soccorsi sanitari. Mentre si attende l’arrivo dei soccorsi, è utile cercare di abbassare la temperatura corporea, dunque trasportare il soggetto in un luogo fresco e ventilato, sollevargli le gambe e tentare di raffreddare il corpo e il capo.
Come sempre, la miglior cura è la prevenzione: dunque sarebbe bene non rimanere esposti troppo al sole, preferendo luoghi freschi e con ventilazione adeguata, indossare abiti leggeri e di colore chiari, che non ostacolino la traspirazione, utilizzare occhiali da sole e cappelli, bere frequentemente ed evitare alcolici, utilizzare creme solari, rinfrescarsi con docce tiepide. Le categorie più a rischio sono gli anziani, soprattutto i soggetti non autosufficienti con decadimento cognitivo, che spesso non sentono il bisogno di bere e possono stare anche diverse ore senza assumere liquidi. Un discorso simile vale per i neonati ed i bambini fino ai 4 anni di età, sensibili agli effetti delle alte temperature e non autonomi sia nella gestione dell’ambiente che li circonda sia nel procurarsi liquidi a sufficienza.
Infine alcuni consigli per i nostri amici a 4 zampe. Nei giorni d’afa a soffrire non sono soltanto le persone ma anche gli animali. Tra i principali consigli quello di garantire sempre la disponibilità di acqua fresca nella ciotola ed evitare di lasciare gli animali dentro l’auto anche per poco tempo, rischiando di sottoporli ad un improvviso colpo di calore, mentre è fondamentale assicurare un luogo ombreggiato e ventilato. Inoltre da evitare passeggiate nelle ore più calde della giornata per scongiurare anche il rischio di scottare le zampe sull’asfalto. L’estate è anche il periodo dei parassiti e quindi è indispensabile consultare il veterinario per trattamenti preventivi antiparassitari per prevenire le punture dei flebotomi che possono trasmettere la leishmaniosi oltreché una corretta prevenzione per la filariosi, grave parassitosi veicolata dalle zanzare.
FONTI:
- Istituto Superiore di Sanità