La trasfusione di sangue artificiale

La trasfusione di sangue artificiale

La trasfusione di sangue artificiale

A cura di Ginevra Panza, Luca Sasso, Lucia del Sorbo

 

Cos’è la trasfusione di sangue e perché è importante

La trasfusione di sangue è il trasferimento di sangue o di una sua componente da un soggetto sano, il donatore, a uno malato, il ricevente, e si rende necessaria in caso di malattie genetiche, emorragie, ustioni, allo scopo di migliorare la capacità del sangue di trasportare l’ossigeno, correggere difetti della coagulazione o ripristinare la quantità di sangue nell’organismo.

 

Problematiche delle trasfusioni

La trasfusione di sangue comporta dei rischi e, dato che il sangue rappresenta una risorsa limitata, deve essere utilizzata secondo precise indicazioni e impiegando il componente del sangue specifico per il difetto che si vuole correggere.

La maggior parte delle trasfusioni viene effettuata senza problemi. Solo in rari casi si possono verificare reazioni avverse, che possono essere di tipo immunitario (reazioni allergiche) o di tipo non immunitario (infezioni).

Grazie a un’accurata selezione dei donatori e all’utilizzo di test di laboratorio altamente sensibili per lo screening del sangue donato, in Italia  il grado di sicurezza degli emocomponenti rispetto al rischio di trasmissione di agenti infettivi (HIV, virus dell’epatite B, virus dell’epatite C e sifilide) ha raggiunto livelli molto elevati.

Bisogna ricordare che la donazione di sangue è un gesto volontario, anonimo e non remunerato e questo riporta a un’altra problematica della trasfusione, rappresentata dalla difficoltà a reperire la quantità necessaria o il gruppo richiesto.  Quest’ultimo è estremamente importante per evitare i problemi di tipo immunologico: infatti il nostro sistema immunitario riconosce come estraneo il sangue di un donatore non compatibile, portando a manifestazioni gravi e talvolta fatali.

 

Progetti innovativi

Diversi sono gli studi volti a risolvere le principali problematiche legate alla trasfusione del sangue.

Il team di ricercatori del National Defense Medical College in Giappone ad esempio ha condotto uno studio per mettere a punto il “sangue artificiale”. Si tratta di un surrogato sintetico costituito da piccole sacche di emoglobina in grado di attrarre le molecole di ossigeno al pari dell’emoglobina biologica. La parte liquida del sangue è stata invece ricreata unendo una soluzione a base di plasma con particelle nanostatiche, in grado di arrestare il sanguinamento analogamente alle piastrine. Il principale vantaggio di questo sangue artificiale è quello di poter essere utilizzato indipendentemente dal gruppo sanguigno.

Per la problematica dei gruppi sanguigni ultrarari è interessante è il progetto RESTORE, delle  Università di Cambridge e di Bristol in collaborazione con il National Health Service. L’obiettivo del progetto è assicurarsi una tecnica per produrre questi gruppi sanguigni carenti in emergenza. Si è partiti dalle cellule staminali di donatori di differenti gruppi sanguigni. Le cellule staminali sono particolari cellule capaci di trasformarsi nelle diverse componenti del sangue, tra cui i globuli rossi. Sono state indotte a crescere in grandi numeri e a differenziarsi in laboratorio, in un procedimento che è durato tre settimane. I primi studi in vivo sono stati promettenti in quanto non hanno mostrato segni di rigetto nei pazienti trattati. Gli scienziati pensano che questi globuli rossi possano resistere più a lungo nell’organismo rispetto al sangue normalmente donato in quanto si tratta di cellule tutte appena nate, a differenza di quelle raccolte dai donatori che si trovano in diversi stadi della loro vita cellulare (120 giorni). Questo, a fronte dei costi elevati, permetterebbe di diminuire la frequenza delle trasfusioni e le problematiche annesse.

Consistenti passi avanti sono stati invece fatti negli Stati Uniti: recentemente infatti la Food and Drug Administration ha approvato Hemopure, un sostituto del sangue naturale non umano che contiene emoglobina purificata estratta da sangue bovino. Dato che non contiene membrane plasmatiche, non dovrebbe creare problemi di reazioni crociate.

 

Importanza dei donatori

Nonostante gli enormi passi avanti della ricerca e i trial promettenti, la strada è ancora lunga e il contributo dei donatori resta di fondamentale importanza. Donare il sangue può rappresentare un modo alternativo per tenere d’occhio la propria salute. Prima della donazione infatti, si effettua un colloquio accurato con il medico per valutare lo stato di salute. Dopo il prelievo, il donatore riceve i risultati degli esami ematochimici. Inoltre donare il sangue accresce la consapevolezza del proprio stato di salute, i donatori infatti solitamente decidono di avere abitudini sane e di nutrirsi nel modo giusto e secondo alcune ricerche infatti, individui tra i 40 e 60 anni di età che hanno donato sangue ogni periodicamente sono stati meno soggetti ad attacchi di cuore e ictus.

 

FONTI

 

  1. https://www.focus.it/scienza/salute/sono-iniziate-le-trasfusioni-di-sangue-artificiale
  2. https://www.focus.it/scienza/scienze/allo-studio-in-giappone-il-sangue-artificiale-universale
  3.  https://anest.ufl.edu/2018/06/05/hemopure-an-alternative-to-blood-transfusion/